Una volta Ansel Adams affermò che “…una grande fotografia è la piena espressione di ciò che l’autore sente del soggetto che sta fotografando nel senso più profondo; per questo è la vera espressione di ciò che lo stesso (fotografo) sente sulla vita nella propria complessità ”.
La visualizzazione dell’immagine che si vuole ottenere, ancor prima dell’esposizione e della stampa, è ciò che Adams ritiene fondamentale nel creare fotografie che, nel suo caso, hanno lo scopo ultimo di riflettere ciò che si prova di fronte allo spettacolo straordinario della natura.
La wilderness è per lui uno stato della mente e del cuore, un diritto che va difeso dalle crescenti minacce costituite da fenomeni come il turismo di massa, l’espansione industriale e la diffusione del consumismo.